progetto vincitore del premio RIGENERA 2020 - Parco urbano a San Roberto (Reggio Calabria) / Michelangelo Pugliese Architettura e Paesaggio

PREMIO RIGENERA

Proclamati i vincitori della prima edizione del PREMIO RIGENERA

 

Il Premio RIGENERA, ideato dall’Ordine degli Architetti PPC di Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia e Stu Reggiane Spa porta all’attenzione del pubblico quelle opere che sperimentano un’idea di Rigenerazione Urbana che la città di Reggio Emilia sta elaborando nel corso degli anni: un approccio diverso, per generare qualcosa di nuovo, utile e bello, che ambisce a migliorare la qualità di vita delle persone.

Il premio focalizzato sulle opere, espressione dell’architettura contemporanea di qualità, che sperimentano un approccio originale e un’idea di rigenerazione volta a migliorare la qualità di vita delle persone, ha visto la partecipazione di 69 studi di architettura e paesaggio distribuiti su tutto il territorio nazionale.

 

Il Premio RIGENERA si è posto, quindi, l’obiettivo di mettere in luce quelle opere di rigenerazione, che oltre al valore architettonico e ambientale, interpretano un’idea portatrice di valori, in termini di un equilibrio ottimale tra l’uomo e l’ambiente costruito, come definito nel concetto di Baukultur (cultura dell’ambiente costruito – Davos 2018), mettendo al centro le esigenze sociali e culturali delle persone.

 

Il presidente della giuria Luca Molinari, precedendo la proclamazione, ha commentato le buone pratiche giunte in finale capaci di fare diventare risorsa quelle che sono problematiche e tensioni comunitarie.

“Perché senza la comunità non c’è rigenerazione –  ha dichiarato Molinari – Al di là della qualità formale del progetto, credo che nel racconto di oggi sia pesato il processo, la metodologia. Un progetto non è più solo un progetto. Per essere accettato dalla comunità, diventa narrazione, scambio, dialogo, dopodiché l’architetto afferma la propria indipendenza, la capacità di mettere forma a tutto questo. La capacità ogni volta di generare delle metodologie condivise che si rinnovano e cambiano, il fatto che ogni volta quello che tu sei cambia rispetto ai luoghi, penso siano forse l’unico modo per fare tornare l’architetto a essere un “civil servant”: un professionista con una grande capacità di visione e allo stesso tempo attitudine ad ascoltare e dialogare con una realtà sempre più complessa, frantumata, difficile, arrabbiata, spesso frustrata. E il progetto è, forse, uno degli elementi che abbiamo per costruire dei luoghi, nei quali le tensioni si sciolgano o comunque combinino. Perché l’architettura ha questa grande capacità di creare comunità”.
“I progetti presentati mostrano le tematiche latenti di un territorio che è stato devastato lungo tutta la seconda metà del Novecento, da cinquant’anni di produzione di cemento armato e di distruzione del contesto territoriale come mai era avvenuto in tutta la nostra storia da sempre. Il compito della nostra generazione è di bonificare, un lavoro di paesaggio, di forme, di spazi, di architettura, di materie, di riutilizzo aspettando i semi che verranno dalle prossime generazioni, visioni, sguardi e anche una freschezza diversa. Attraverso queste best practice, spesso anche con budget ridottissimi, il Premio Rigenera ha portato al centro del dibattito il tema della rigenerazione, “di una tale emergenza sociale, politica, economica e progettuale che indica anche un modo di essere architetti nei prossimi decenni, quindi anche una buona pratica pensando agli architetti che verranno”, ha concluso Luca Molinari.

 

Sulla base della valutazione dei 10 finalisti, che hanno interpretato i processi di trasformazione nell’ambito di spazi pubblici, in porzioni di territorio, aree e architetture industriali, in fattorie sociali, contesti agricoli ed edifici commerciali, la giuria ha decretato il podio dei vincitori.

1° classificato
Parco urbano a San Roberto (Reggio Calabria) / Michelangelo Pugliese Architettura e Paesaggio (Reggio Calabria)

 

Progetto : Negli anni Novanta, lungo l’abitato di San Roberto a Reggio Calabria fu realizzata una grande lingua di cemento e asfalto che trasformò la vita sociale. L’intervento ridisegna e ricompone la topografia del suolo, tentando una ricucitura tra le due sponde e ridefinendo una nuova superficie vegetale, grazie all’eliminazione di 3000 metri quadrati di asfalto. La ‘strada’ diviene così l’occasione per un parco lineare partecipato.

 

Motivazione della Giuria: “Ascolto, progettazione partecipata, basso costo sono le parole chiave di un intervento che trasforma una infrastruttura marginale in una centralità per a servizio della
comunità” 

2° classificato
POWERBARN (Ravenna) / Giovanni Vaccarini Architetti (Pescara)

 

Progetto : Nel comune di Russi (Ravenna) la rigenerazione di un sito industriale della ex Eridania, storica azienda produttrice di zucchero, in un’area complessiva di 47 ettari, realizza un polo per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Per dissimulare la percezione delle imponenti dimensioni dell’edificio, gli architetti si sono ispirati alla tecnica artistica di camuffamento Dazzle progettando un poliedrico volume di superfici triangolari. che confondono l’osservatore nella stima delle caratteristiche geometriche dell’architettura.

 

Motivazione della Giuria : “La riconversione industriale, obbligata spesso dalle scelte economiche europee, offre l’opportunità per una rigenerazione non solo urbana, ma anche energetica e del paesaggio rurale”.

3° classificato
Corte Bertesina – Vicenza / Traverso-Vighy Architetti (Vicenza)

 

Progetto : Nei pressi di Vicenza, la rigenerazione e il completamento del nucleo edilizio di una tipica corte rurale veneta ottocentesca con fondo rustico, volti allo sviluppo di nuove relazioni funzionali, ha dato vita a: un bosco di 8 ettari che racchiude orti e seminativi, una fattoria sociale, un negozio con laboratorio di trasformazione, una struttura per l’ospitalità agrituristica, un centro visite per attività didattiche e delle residenze.

 

 

Motivazione Giuria : “Una corte rurale rigenerata ad uso di un’utenza debole e di una nuova forma di accoglienza aperta, in cui restauro, nuova costruzione a secco e paesaggio si fondono in un unicum ”.

La giuria

 

La giuria presieduta da Luca Molinari (professore Associato di Storia dell’Architettura, Università della Campania, è composta da Gabriele Lelli (professore Associato di Composizione Architettonica e Urbana, Università di Ferrara), Massimo Magnani (direttore Area Competitività del Comune di Reggio Emilia), Andrea Rinaldi (professore di Composizione Architettonica e Urbana, Università di Ferrara), Chiara Tonelli (professoressa di Tecnologia dell’Architettura, Università di Roma Tre).

Il festival dell’Architettura RIGENERA è promosso da:

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