Palazzo degli Specchi


All’inizio degli anni Duemila si fa largo nel nostro paese, la convinzione che a fianco dell’edilizia popolare possa essere rilanciata la cosiddetta edilizia sociale, sull’onda di quello che era avvenuto nel triennio precedente con le cooperative che costituivano per la vendita convenzionata e per l’affitto. A Ferrara, tra Comune e ACER, vengono create le condizioni per utilizzare lo strumento del fondo immobiliare chiuso, che si avvale della presenza della Cassa Depositi e Prestiti, quale unico strumento che può porre fine al degrado dell’area sud della città, denominata “Palaspecchi” dal nome e dalle facciate “a specchio” dell’enorme complesso immobiliare di fine anni Ottanta, abbandonato da tempo.

Dopo una prima esperienza di social housing totalmente pubblica (Comune di Ferrara/ACER) in Via G. Bianchi, dove sono stati realizzati 43 alloggi tramite un processo di rigenerazione urbana (demolizione-ricostruzione), l’intervento sull’ex direzionale pubblico di via Beethoven detto appunto “Palazzo degli Specchi”, ha consentito la ristrutturazione di gran parte del complesso esistente e la successiva disponibilità di case a costi accessibili, destinate alle famiglie non in grado di soddisfare sul mercato le proprie esigenze abitative, ma con redditi superiori a quelli che danno diritto alle assegnazioni dell’Edilizia Residenziale Pubblica (la cosiddetta “fascia grigia”). L’importo complessivo dell’intervento è stato di 43,9 milioni di Euro.

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